domenica 10 novembre 2024

LE MURA DEL BARBAROSSA (GE)


 Le “mura del Barbarossa” furono costruite nel XII secolo, come “risposta” all’imperatore del Sacro Romano Impero Federico I, chiamato anche il “Barbarossa”, che aveva deciso di conquistare Genova. Erette in circa quattro anni (1155-1159), le mura e le sue porte, vennero realizzate grazie a un vero e proprio lavoro di squadra a cui presero parte tutti gli abitanti. Le mura partivano dalla chiesa di Santa Croce, che si trovava presso Sarzano, accanto al Castello. Il circuito tralasciava il versante a mare del colle di Sarzano che per lo strapiombo sul mare non richiedeva ulteriori fortificazioni. Passavano sul retro dell'attuale Via del Colle, dove è possibile ancora ammirarne alcuni tratti, in via delle Murette (dal dialetto miagette, muretti) e in vico chiuso di San Salvatore. In questa zona le mura costituirono, a partire dal XIV secolo, il sostegno delle case popolari, ad esse addossate. Dal retro della Via del Colle le mura poi arrivavano a Porta Soprana, detta anche Porta di Sant'Andrea, dall'omonima chiesa che era situata nei pressi della porta.

lunedì 1 maggio 2023

LA STELE DI LERICI (SP)


Nel 1992 veniva scoperta a Lerici una stele per lungo tempo utilizzata quale porzione di un parapetto di un pozzo comune in una via del paese. La stele, scolpita in arenaria, raffigura un guerriero visto di profilo ed in movimento, munito di elmo, spada, lancia nella mano destra, la mano sinistra impugna un’altra arma da lancio. Il ritrovamento delle stele è molto importante perché presenta una tipologia insolita di un “armamento complesso”, si pensa di origine Halstattiana (una cultura dell'Europa centrale databile dall'età del bronzo agli inizi dell'età del ferro), per quanto riguarda elmo a calotta, spada con manico e fodero, giavellotti, ma anche con influenze etrusche, relativamente al piccolo scudo rotondo e agli schinieri. Gli studiosi che hanno esaminato la stele concordano nel ritenerla ascrivibile al VI secolo a.C.; ciò sta a significare che a Lerici viveva una aristocrazia guerriera capace di utilizzare quanto di meglio la tecnica costruttiva poteva offrire, sia nelle armi da offesa sia nelle dotazioni di difesa.

lunedì 20 febbraio 2023

 

Panoplia è il termine usato per indicare l'insieme delle armi di offesa quali spada, lancia e di difesa quali elmo, scudo, corazza, bracciali, schinieri ecc. Nella zona di Cafaggio (Ameglia – SP) è stata ritrovala una necropoli di un forte nucleo di Liguri Apuani. I reperti ritrovati ci informano che per la difesa i guerrieri indossavano esclusivamente l’elmo, in ferro o in bronzo, completato dalle paragnatidi utili alla protezione delle guance. Non sono stati rinvenuti scudi nonostante le fonti antiche li nomini come elemento peculiare della panoplia ligure. Le spade sono in ferro con foderi i cui motivi ornamentali riconducono al mondo celtico. Completano l’armamento le armi da lancio, lance e giavellotti questi ultimi arma specifica dei Liguri. La foggia delle armi e i loro elementi tecnici e decorativi sono riconducibili a tipi diffusi in aree celtiche o celtizzate oppure indicano provenienze da officine di ambito etrusco o centro-italico.

sabato 29 ottobre 2022

COMPLESSO MONUMENTALE DEL PRIAMAR (SV)

 


Il complesso monumentale del Priamàr sorge su un promontorio, caratterizzandosi per una posizione strategica per il controllo dell’alto Tirreno e dello sbocco a mare delle valli comprese tra Capo Vado e Capo Torre, presso Albisola. Questa favorevole posizione venne sfruttata già dalla tribù dei Liguri Sabazi che, tra l’età del Bronzo e l’età del Ferro, vi eressero il proprio oppidum (testimoniato da tracce di capanne) e intrattennero rapporti commerciali con gli Etruschi, i Greci di Marsiglia e la Magna Grecia.

lunedì 19 settembre 2022

VIA JULIA AUGUSTA - ALBENGA/ALASSIO (SV)

In Liguria il sistema stradale romano era costituito da una serie importante di assi viari: Via Aurelia, Via Postumia, Via Aemilia Scauri e Via Julia Augusta. La Via Iulia Augusta fu progettata come collegamento diretto verso le province della Gallia dall'imperatore Augusto tra il 13-12 a.C., e aperta poco dopo la conquista delle Alpi Marittime, con la sconfitta militare delle tribù liguri. Il suo percorso iniziava nei pressi della città di Piacenza e toccava in sequenza: Voghera, Tortona, Acqui Terme, Vado Ligure, Albenga, Ventimiglia, Roquebrune-Cap Martin, Beausoleil, La Turbie, Cimiez-Nizza, per poi forse proseguire fino ad Arles.  Della storica via consolare, quello tra Albenga e Alassio è sicuramente uno dei tratti più interessanti e meglio conservati dal punto di vista archeologico. Qui, in alcuni punti, possiamo vedere ancora parti del selciato originale.

domenica 7 agosto 2022

PIETRA DI ISSEL - GIUTTE /ACQUASANTA-MELE (GE)


In località Giutte, sopra Acquasanta (Comune di Mele), è possibile vedere quella che viene chiamata la "Pietra di Issel o delle coppelle", scoperta nel 1908 da Arturo Issel, ricercatore e studioso genovese. La roccia si presenta come un lastrone pianeggiante, lungo 2-3 metri e largo 1 metro. La superficie è letteralmente ricoperta da piccole incisioni circolari (coppelle) delle dimensioni più svariate, da pochi millimetri a circa 2 cm; vi si trovano figure geometriche stilizzate, anche antropomorfe, croci, un curioso tetraedro e due cerchi quasi perfetti. L'età delle incisioni rupestri è dubbia: alcune di esse sono preistoriche, mentre altre probabilmente risalgono al Medioevo. La pietra si trova su un antico percorso che partendo dalla costa, tra le località di Sestri Ponente e Voltri, si dirige verso l'interno in direzione delle Capanne di Marcarolo, punto di incontro a metà strada per lo scambio tra i prodotti della pastorizia della tribù celto-ligure dei Dectunini, insediata nel tortonese e nel novese, e il sale portato dai Liguri della costa.

 https://archeologiagalliacisalpina.wordpress.com/2022/04/23/la-pietra-di-issel/




venerdì 27 maggio 2022

AREA ARCHEOLOGICA CHIESA SAN PARAGORIO - NOLI (SV)

 


La Chiesa di San Paragorio si trova a ponente del contro storico di Noli, in provincia di Savona. L’impianto originario risale all’XI secolo. Lungo il fianco sud-occidentale della chiesa è visibile l’area archeologica. Reperti di una necropoli sono stati scoperti negli scavi effettuati dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri, sotto la direzione di Nino Lamboglia, nel 1972.

mercoledì 13 aprile 2022

ARCHEOLOGIA SUL MONTE BEIGUA (SV)

 

Il comprensorio del Parco Naturale Regionale del Beigua è la più vasta area naturale protetta della Liguria. Le condizioni favorevoli del territorio e del clima hanno favorito l'instaurarsi di insediamenti umani sin dalla preistoria. La frequentazione dell'area inizia dal Paleolitico, ma è a partire dal Neolitico che, grazie alla produzione di asce ricavate dalla “pietra verde”, una roccia durissima tipica dell’area del Beigua, il territorio diventa sede di un vasto popolamento che ha lasciato numerose e importanti documentazioni archeologiche. Nei pressi della Torbiera del Laione, che si trova sul versante settentrionali del monte Beigua, nei pressi della località Piampaludo, nel comune di Sassello (prov. di Savona) è stato allestito un percorso tematico dedicato all'archeologia e in particolare alle incisioni rupestri della zona.

 http://www.parcobeigua.it/iti_dettaglio.php?id_iti=3606


sabato 5 marzo 2022

MINIERA MONTE LORETO - CASTIGLIONE CHIAVARESE (GE)


Nei pressi di Castiglione Chiavarese si trova Monte Loreto, dove è stata scoperta la più antica miniera di rame dell’Europa occidentale, attiva dall’Età del Rame, nella quale i
minatori preistorici lavoravano scavando pozzi e “trincee” strettissime, al punto che una persona vi passava a mala pena, per realizzare profonde fenditure che si spingevano sino ad una ventina di metri di profondità per estrarre, usando tecniche primitive ed attrezzi rudimentali, il minerale di rame. “Nel corso della coltivazione preistorica, tra il 3.800 e il 2.400 a.C. circa, si stima che siano state estratte da Monte Loreto più di 2000 tonnellate di minerale, corrispondenti a circa 400 tonnellate di rame puro” [Liguria. Una guida archeologica – De Ferrari Editore – pag. 84].

https://www.sestri-levante.net/il-mucast/

http://www.musel.it/musel/it/trinceecunicoli.page

https://www.facebook.com/MuseoDiMasso/posts/un-museo-come-il-polo-archeo-minerario-di-castiglione-chiavarese-miniera-di-mont/2664379330488236/